
ESCLUSIVA CP – Andrea Fabri: “ho lasciato il lavoro e l’Italia per inseguire il mio cuore e la passione verso il calcio”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Andrea Fabri – allenatore professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il mister Fabri, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del sito CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il mister Andrea Fabri. Grazie per essere qui! Buon giorno mister, iniziamo questa intervista presentandoti brevemente ai nostri lettori.

AF: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: Andrea Fabri nasce a Terni il 18 Novembre 1986. Allenatore Uefa B, ho intrapreso la carriera circa dieci anni fa, dopo un brutto infortunio al crociato all’età di 26 anni. Ho lavorato nel settore giovanile con categorie come pulcini ed esordienti del Campomaggio, juniores del Todi Calcio, giovanissimi del Narnese, passando per ultimo nel 2021 alla Nazionale Venezuela Women in veste di collaboratore tecnico + allenatore U15. Nella stagione 2024 divento allenatore in prima del Deportivo Miranda FC, squadra militante in Serie B Venezuelana.
NB: Il salto a livello di prime squadre è avvenuto fuori dei confini italiani. Quando sei stato chiamato dalla nazionale femminile del Venezuela quali emozioni hai provato? Come sei finito lì?
AF: La mia vera esperienza è avvenuta fuori dall’Italia. Nel nostro paese ho trovato tanta difficoltà ad inserirmi in una prima squadra. Il sacrificio e lo studio mi hanno portato ha ricevere la chiamata della Nazionale femminile del Venezuela. Inizialmente ero felice, ma nello stesso tempo preoccupato, perché dovevo affrontare una decisione grande, lasciare il lavoro e il paese, per inseguire il mio cuore e la passione verso il calcio.
NB: Cosa puoi dirci del lavoro che svolgevi in Venezuela? Che ruolo avevi nello staff? Come organizzavi la settimana di lavoro?
AF: Nella nazionale del Venezuela femminile sono stato Allenatore U15 e assistente tecnico U17 – U20 e Nazionale maggiore. Il lavoro di allenatore e completamente diverso. Sei un selezionatore cioè devi vedere molte partite e poi individuare le migliori giocatrici. La mia settimana si programmava a vedere allenamenti e partite dei vari club del Venezuela e non solo.
NB: Sei passato dal calcio femminile al calcio maschile. Oggi ti trovi sulla panchina di una squadra che milita in Serie B, il Deportivo Miranda. Che differenze trovi tra le due realtà calcistiche?
AF: Sono due mondi totalmente differenti. La Nazionale é una cosa il club un’altra! Personalmente preferisco i club. Stare tutti i giorni a contatto con i giocatori per un obiettivo finale e preparare la partita nella settimana è molto importante per me! Nella Nazionale tutto questo non puoi farlo. Attendere una competizione per allenare 10/15 giorni i giocatori e poi affrontare una partita è troppo poco. A volte non è facile in quei pochi giorni riuscire a dare un identità alla squadra.
NB: Spesso si sottovaluta quanto impegno sia necessario per fare questa professione: tu quante ore al giorno lavoravi di media?
AF: Si sottovaluta tutto questo perché se non si é in questo mondo non si può parlare. In Venezuela io parto con allenamenti alle 8:00 della mattino. L’appuntamento al campo con il mio staff è alle 7:00. La seduta di allenamento la svolgiamo dalle 8:00 alle 10:00. Successivamente ci riuniamo con lo staff per discutere, avviandoci al pranzo alle 12:30. Al pomeriggio video analisi della partita e degli allenamenti svolti in settimana fino alle 17:00. Alla sera si pianifica il programma allenamenti del giorno seguente. Spesso succede che non si a tempo perché le riunioni extra calcistiche sono veramente tante e il ruolo di allenatore è diventato una gestione a 360°. Mi reputo fortunato perché ho il mio staff che mi aiuto in tutto questo. Nel calcio moderno lo staff é la cosa più importante che un allenatore possa avere, senza di loro non si può arrivare ad un obiettivo.

NB: Il campionato venezuelano non è molto conosciuto. Qual è il livello tecnico e tattico che hai riscontrato?
AF: Il campionato venezuelano é in grande crescita sia come nazionale e come club. Le squadre sono in Coppa Libertadores e Sud Americana. A livello tecnico c’è tanto talento. Sotto l’aspetto tattico si sta crescendo anche tanto! Nel mio caso lavoro molto la parte tattica, e l’anno passato siamo stati la miglior difesa tra Serie A e B con 18 gol subiti in 30 partite.
NB: Obiettivi futuri?
AF: Il mio obiettivo futuro é il Deportivo Miranda. Andare in Serie A con questo club è per me motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Lo scorso anno ci siamo andati vicini perdendo ai rigori la finale.
NB: L’ultima domanda riguarda noi, conosci CalcioPanchina.it? Cosa pensi del sito?
AF: Conosco CalcioPanchina e Niccolò da diversi anni. Reputo il vostro sito uno dei più importanti per conoscere a 360° il calcio dentro e fuori dal campo. Complimenti!!!
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
AF: Niccolò ringrazio Te e il Tuo sito. Un saluto a Te e ai lettori.
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