
ESCLUSIVA CP – Sonny Barbuto: “La mia interpretazione del settore giovanile è molto semplice, così come reputo sia il gioco del calcio, molto semplice!”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Sonny Barbuto – allenatore giovanile, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il mister Barbuto, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del sito CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di riavere con noi il mister Sonny Barbuto. Grazie per essere qui! Buon giorno Sonny, sei selezionatore e fondatore della rappresentativa Football Player Special One. Puoi spiegarci cosa significa per te questo progetto?

SB: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: Questo è un progetto nato un anno e mezzo fa! Dà la possibilità a tutti i ragazzi classe 2007-08-09-10, attraverso l’organizzazione di stage, provini, amichevoli – con club professionistici – e tornei, di mettersi in mostra per far sì che ognuno di loro abbia una grossa possibilità di accedere o vivere nel calcio che conta. Personalmente è un motivo di grande orgoglio il seguito che ha avuto questa “rappresentativa calabrese” che annovera circa 90 ragazzi del sud Italia e fa parlare di se tutti gli addetti ai lavori del territorio.
NB: Qual è la tua interpretazione di settore giovanile?
SB: La mia interpretazione del settore giovanile è molto semplice, così come reputo sia il gioco del calcio, molto semplice!. Purtroppo nel calcio moderno, qualche collega professionista e semi professionista sta cercando di negativizzare e complicare questo bellissimo sport, sia in ambito giovanile che adulto. Sono del pensiero che bisogna ritornare ai fasti di un tempo, dove il ragazzo applicava in campo quella fantasia, oggigiorno nascosta dalla tattica collettiva. Lavorare per non perdere i fondamentali come: l’uno contro uno, lo stop ed il passaggio è importante! Senza non dimenticare la competitività, nei rispettivi campionati, utile poi nel calcio delle prime squadre.
NB: Qual è la qualità che osservi e apprezzi di più in un calciatore?
SB: Sicuramente la qualità che apprezzo di più è la tecnica di base e la fantasia nelle giocate. Certamente col calcio sempre in evoluzione è molto importante una condizione fisica atletica idonea, anche perché, come dico spesso ai miei ragazzi che alleno, soprattutto a quelli molto più tecnici, se non arrivi prima sulla palla, non farai mai vedere all’avversario di essere più forte di lui; quindi sicuramente anche in questo caso, qualità fisiche-atletiche e tecnica di base, quanto più possibile, bisogna farli andare nella stessa direzione affinché un giocatore esca 360° e possa ambire al calcio nazionale.
NB: Cosa reputi importante di voler trasmettere ai ragazzi che alleni?
SB: Essendo un docente di scienze motorie, ancor prima che un allenatore di calcio, quello che cerco sempre di consigliare ai ragazzi che alleno, oltre i fondamentali di gioco, è la capacità di essere uomini nella vita con un carattere ed una personalità forte, senza avere paura di prendere decisioni, senza avere paura di sbagliare, perché dico sempre i veri uomini non sono quelli che cadono, ma sono quelli che sanno rialzarsi ogni qualvolta vanno giù! Raggiungere gli obiettivi attraverso la tempra caratteriale, la fame e i sacrifici, sono secondo il mio punto di vista dei parametri essenziali e propedeutici a quelli tecnici. Il mix di tutte queste caratteristiche poi farà un giocatore di Serie A di Serie B o di Lega Pro!

NB: Se dovessi ricostruire le tappe principali del tuo percorso fino a ora, quali menzioneresti?
SB: Ho avuto tre percorsi nella mia vita: docente, giornalista e allenatore di calcio. Sportivamente parlando sono stati, e sono tuttora, anni bellissimi, perché lavorare con i ragazzi essendo un esperto del settore giovanile, mi ha gratificato moltissimo! Non dimentico le quattro stagioni che ho fatto in prima squadra in Eccellenza al Sambiase o la Promozione a Locri, passando per una Prima ed una Seconda Categoria successivamente. Il picco più alto del settore giovanile calabrese l’ho raggiunto grazie ai ragazzi classe 87′ e classe 89′ del mio Santa Maria, quando ci laureammo vice campione d’Italia della categoria Giovanissimi e fummo Campioni Regionali per quattro anni di seguito. Non dimentico tutta quella gente del capoluogo calabro che esattamente dal 2002, ultimo titolo regionale griffato mister Barbuto.
NB: Per concludere, un messaggio per tutti i ragazzi della Football Player Special One e per le loro famiglie
SB: Il messaggio finale che rivolgo a tutti i ragazzi della Football Player Special One ed alle loro rispettive famiglie, sicuramente un grazie per aver creduto in questo progetto e averlo supportato sin dall’inizio, poi un grazie ai tanti collaboratori, responsabili di alcune scuole calcio che mi danno quotidianamente una mano per allestire sempre formazioni competitive. Questo è un progetto che è nato proprio per dare la possibilità ai tanti ragazzi bravi della Calabria e non solo, spesso messi da parte dalle rappresentative regionali italiane e dà loro quindi una rivincita, una seconda chance, e siamo veramente contenti in un solo anno e mezzo di aver portato nel calcio professionistico e semi professionistico ben sei ragazzi.
E’ vietato smettere di sognare sempre e comunque!
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
SB: Niccolò ringrazio Te e il Tuo sito. Un saluto a Te e ai lettori.
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